La Basilicata è una regione italiana che rappresenta una roccaforte per varie specie di rapaci che, però, vengono minacciate da sempre più estese modificazioni di ambienti naturali e dalla proliferazione di impianti eolici.
In Basilicata nidificano le ultime due coppie di capovaccaio dell’Italia peninsulare e si concentra la porzione più significativa della popolazione italiana di nibbio reale. In questa regione trascorrono la stagione invernale anche numerosi nibbi reali che nidificano nell’Europa centro-settentrionale. Inoltre, varie specie di rapaci provenienti dall’Italia centro-settentrionale e da vaste aree dell’Europa centro-orientale e settentrionale attraversano la Basilicata durante la migrazione da e verso l’Africa.
Per questo l’Associazione CERM, grazie ai soci Matteo Visceglia a Mariangela Francione, gestisce da molti anni una stazione di alimentare supplementare per rapaci nel Parco della Murgia Materana, controllata con sistemi di videosorveglianza.
La struttura, che venne costruita dalla Provincia di Matera nell’ambito del progetto LIFE Rapaci lucani LIFE05 NAT/IT/000009, occupa circa un ettaro all’interno della ZSC/ZPS Gravine di Matera, facente parte della rete Natura 2000.
Nell’ambito del progetto LIFE Egyptian capovaccaio il carnaio è stato impiegato come area di rilascio di giovani capovaccai nati in cattività e la gestione è stata effettuata dall’Associazione CERM, dalla Regione Basilicata e da ISPRA.
Durante tutto l’anno il carnaio viene frequentato da numerosi individui di nibbio reale. In primavera-estate lo utilizzano giovani capovaccai nella fase post-rilascio, capovaccai subadulti rilasciati in natura in anni precedenti, capovaccai erratici, i partner della coppia di capovaccaio nidificante in zona e numerosissimi nibbi bruni, poiane e falchi di palude.




