Da molti anni il CERM si occupa, grazie all’attività volontaria dei soci CERM Matteo Visceglia e Mariangela Francione, della gestione della stazione di alimentazione supplementare per rapaci situata nei pressi di Matera, in Basilicata, all’interno del Parco Regionale della Murgia Materana e della ZSC/ZPS Gravine di Matera. L’area è strategica per varie specie di rapaci perché viene frequentata da capovaccai nati in cattività al CERM e rilasciati in natura, da capovaccai selvatici (tra i quali una coppia che nidifica nei dintorni) e da numerosi nibbi bruni e nibbi reali. Nel 2025 il carnaio è stato gestito dall’Associazione CERM grazie al supporto finanziario dell’associazione Rewilding Europe. Dal 1° marzo al 30 settembre 2025 sono stati effettuati 84 rifornimenti che hanno permesso di distribuire circa 3.600 kg di alimenti. La coppia di capovaccaio che nidifica in zona risulta aver frequentato la struttura di tanto in tanto. I due partner sono stati spesso osservati perlustrare il sito ed è probabile che si siano alimentati anche nelle aree attorno alla recinzione del carnaio, dove cade parte degli alimenti persi in volo dai nibbi e nelle quali trovano più tranquillità e meno concorrenza. L’uso di una fototrappola ha registrato, inoltre, la frequentazione da parte di un capovaccaio immaturo. Le specie di altri rapaci che hanno approfittato maggiormente del cibo sono state soprattutto nibbio bruno, nibbio reale e poiana. La fototrappola del carnaio ha permesso di contare sino a 40 nibbi bruni e 30 nibbi reali alimentarsi contemporaneamente. L’area è stata utilizzata, soprattutto durante la migrazione primaverile, anche da individui di falco di palude.
